Cari Amici, vi voglio parlare di un componente essenziale della nostra alimentazione, che ha ben altre funzioni rispetto a quelle che un po’ tutti conoscono, vi voglio parlare dell’acqua.
L’ acqua fa parte della Terra sin dalle sue origini.
Quando la temperatura della Terra diminuì, non prima di 4,4 miliardi di anni fa, si cominciarono a formare le nubi, i prodotti di condensazione dell’acqua, dalle quali cominciò a cadere l’acqua liquida, sotto forma di pioggia. L’attività vulcanica continuò e continua a liberare acqua nell’ atmosfera, incrementando le masse d’ acqua superficiali e profonde.
Lo scambio continuo di acqua tra terra e atmosfera viene chiamato comunemente Ciclo Idrologico e descrive l’esistenza e il movimento dell’acqua nella e al di sopra della Terra. L’ acqua della Terra è sottoposta ad un continuo movimento. Per effetto della radiazione solare evapora, dal mare e dalle acque continentali e si raccoglie nell’ atmosfera, da qui, condensandosi, ricade sulla terra sotto forma di pioggia, neve e grandine.
Il ciclo dell’acqua lavora da miliardi di anni, e tutta la vita sulla Terra dipende da esso; senza di esso tutta la Terra sarebbe un bel posto piatto e noioso dove vivere.
Annualmente 500.000 km cubici di acqua passano dallo stato liquido a quello gassoso, principalmente con l’evaporazione, che ha come punto di partenza il mare, oltre che vulcani, solfatare, laghi e fiumi. Le correnti d’ aria ascensionali sollevano il vapore in alto nell’ atmosfera, dove la temperatura più bassa ne provoca la condensazione in goccioline microscopiche che formano nuvole.
Il vapore acqueo contenuto nell’ atmosfera ritorna al suolo attraverso la pioggia o la neve, ma con una diversa distribuzione tra mari ed aree continentali; infatti, l ‘ evaporazione è maggiore sul mare mentre le nuvole condensano più facilmente sui continenti. Sulla terraferma le precipitazioni sono quindi più abbondanti dell’evaporazione, mentre in mare si verifica il contrario.
In un anno circa 7 miliardi di miliardi di litri di acqua evaporano verso l’atmosfera, trasferendo dagli oceani ai continenti 40.000 km cubi di acqua.
Le acque che penetrano nell’ interno della crosta terrestre, attraverso porosità delle rocce, fessure o voragini, si arrestano quando incontrano uno strato impermeabile di terreno.
Le acque meteoriche sotterranee vengono definite “vadose “, per distinguerle sia da quelle acque che si formano direttamente nel sottosuolo, di origine endogena, per particolari alterazioni delle rocce profonde e che sono chiamate “giovanili”, sia dalle acque “fossili “, che sono residuo di laghi, paludi e mari estinti in epoche geologicamente passate ed ora colmati da sedimenti.
Le acque minerali sono essenzialmente acque sotterranee di origine meteorica che durante il tragitto sotterraneo si depurano e si mineralizzano acquisendo quei peculiari caratteri chimici, fisici ed organolettici che ne determinano poi le proprietà “terapeutiche”.
Per quanto diverse e complicate siano le vicende dell’acqua che partecipa al ciclo idrologico, si può ritenere che il bilancio si chiuda in pareggio, nel senso che la quantità di acqua che lo compie è complessivamente costante.
La disponibilità totale mondiale di acqua è di circa 1.386 miliardi di chilometri cubi, di questi il 96 % è acqua salata. Inoltre di tutta l’acqua dolce, oltre il 68% è bloccata nei ghiacci delle calotte e dei ghiacciai .Un altro 30 % è sotto terra, , mentre l’ acqua dolce superficiale, laghi , torrenti, fiumi , ammonta a soli 93.000 chilometri cubi, circa 7 millesimi dell’ 1% dell’ acqua totale.
Tuttavia, i fiumi e i laghi costituiscono la fonte della maggior parte dell’acqua che generalmente si utilizza. Solo il 2,5% dell’acqua presente sul nostro pianeta non è salata , e poiché i 2/3 di essa si trovano ai poli e nei ghiacciai, gli esseri umani hanno a disposizione solo lo 0,8 % di tutta l’ acqua sulla terra. Questo dato che dovrebbe fare riflettere risulta ancora più inquietante se consideriamo che di questo 0, 8 %, il 70 % è utilizzato in agricoltura e il 22% nell’ industria, praticamente tutta l’acqua dolce prelevata da falde, laghi, e corsi d’ acqua.
Mentre l’acqua potabile è un bene che in numerose zone viene dato per scontato, in altre essa costituisce una risorsa preziosa, e questo sia a causa della sua scarsità, sia a causa delle contaminazioni delle sorgenti idriche.
Circa 1,1 miliardi di persone, vale a dire il 18% della popolazione mondiale, non hanno accesso ad acqua potabile, più di 2,2 milioni di persone muoiono ogni anno per delle malattie la cui insorgenza è associabile a mancanza di acqua potabile.
Potendo invece contare su un’adeguata disponibilità di acqua e di fognature, l’incidenza di alcune malattie e dei decessi conseguenti potrebbe ridursi fino al 75 %.
Il consumo di acqua nel mondo, negli ultimi anni è aumentato di circa sei volte, ad un ritmo più del doppio del tasso di crescita della popolazione, e si calcola che nel 2025, circa 3, 5 miliardi della popolazione mondiale non avranno accesso all’ acqua potabile, se non interverranno politiche adeguate di utilizzo sostenibile.
Non aver accesso all’ acqua significa non avere a disposizione la quantità minima giornaliera per le funzioni vitali. Il fabbisogno minimo per la sopravvivenza è infatti di 5 litri nelle 24 ore, ma per parlare di condizioni accettabili, c’è bisogno di un minimo giornaliero di circa 50 litri pro capite.
L’ acqua è dunque una risorsa rinnovabile, peccato che rischi però di esaurirsi nella sua forma adatta agli usi umani, non tanto però per la crescita demografica, ma soprattutto per l’ aumento dell’ acqua per usi agricoli ed industriali, per l’ inquinamento delle risorse idriche e per certi sconsiderati sprechi, frutto del nostro benessere.