Stanchezza Cronica: un segnale che non possiamo sottovalutare

A volte percepiamo uno stato di malattia solo quando si manifestano sintomi evidenti, acuti, che compaiono quasi improvvisamente, ma non sempre ci ammaliamo in questo modo

Allora ecco una semplice domanda per capire quale è il nostro stato di salute.

Una semplice domanda: Come ti senti stamattina? L’affaticamento e la stanchezza cronica si riscontrano spesso in contesti di medicina generale. Molto spesso però si sottovaluta la risposta a questa semplice domanda. Sentirsi stanchi al mattino, non completamente riposati, con poca voglia di fare, oppure avere la sensazione che il riposo notturno non sia stato ristoratore come dovrebbe, sono aspetti che non devono essere sottovalutati. Questi sintomi, rientrano in una cerchia di sintomi abbondantemente studiati in letteratura scientifica definiti sotto la sigla MUS (Medically Unexplained Symptoms) che nascondono una serie di modificazioni ormonali, biologiche, comportamentali, del sistema nervoso autonomo e della composizione corporea tali da non permettere che vengano ignorati ad oggi.  Le cause sono da ricercarsi in un’alterazione dei ritmi biologici a seguito di innumerevoli cause che possono portare a questa asincronia tra la fisiologia e la condizione attuale:

 

scelte alimentari inadeguate

    stress cronico (psicologico, sociale, lavorativo, familiare, etc.)

    disidratazione (assunzione d’acqua inferiore al 4% del peso corporeo)

    overtraining (eccessiva attività fisica) o inattività fisica

    terapie farmacologiche croniche

    patologie croniche

    disturbi psicologici

 

Il monitoraggio delle cause che possono portare a questi sintomi, quindi la valutazione del sistema nervoso autonomo e di quanto la composizione corporea può essere un partecipante attivo o la conseguenza di questi sintomi, permette di definire al meglio la strada da percorrere per il recupero ed il mantenimento di uno stato di salute adeguata. Difatti, se al mattino siamo in piena dominanza del sistema nervoso simpatico, non avremmo mai stanchezza, anzi molta voglia di fare. Se possediamo un’adeguata idratazione ed una buona massa muscolare scheletrica, il corpo possiede tutto quello che gli serve per poter ottemperare a periodi limitati di stress o un’infezione acuta, una seduta di allenamento o un semplice cambio di stagione (timing in cui le richieste di sali minerali aumentano).

Ecco che allora queste percezioni devono essere lette, interpretate ed affrontate.

Non possiamo definirci “malati “, ma siamo già di fronte ad uno stato che è l’ anticamera della malattia, che se trascurata inevitabilmente ci porterà ad uno stato di Burn Out, ovvero di  esaurimento psico- fisico.

Cosa fare dunque?

Ancora una volta la raccomandazione è di non sottovalutare i messaggi che riceviamo dal nostro corpo, che dovremo quindi conoscere e curare.

Attualmente non esiste alcuna cura per la sindrome da fatica cronica, tuttavia si possono adottare alcuni accorgimenti per recuperare uno stato di salute, e ciò avviene non con farmaci, che non sono l’ unica soluzione in questa condizione, anche perché è solo con un approccio multiplo che potremo affrontare e risolvere questa fase di malessere protratto.

 

Bisognerà innanzitutto modificare l’ attuale stile di vita, che per molti potrà suonare come una MISSION IMPOSSIBLE, ma che coì non è.

Diminuite lo stress. Cercate di prendere provvedimenti per evitare di esaurirvi, per affaticarvi di meno ed evitare o limitare lo stress emotivo. Ogni giorno prendetevi un po’ di tempo per rilassarvi, imparando, ad esempio, a respirare per qualche minuto in maniera ritmica quando sentite salire l’ ansia, o vi sentite stanchi, quindi non un caffè(magari zuccherato ) per recuperare energia.

Migliorate l’approccio al sonno. Andate a dormire e svegliatevi ogni giorno alla stessa ora. Cercate di non dormire durante la giornata e di evitare la caffeina, l’alcol e la nicotina. Dormire dalle 11 alle 7 non equivale a dormire dall’ una alle nove.

Vanno rispettati i cicli ormonali notturni, tutti, e lasciare che il nostro organismo svolga le naturali funzioni di reset e pulizia.

Siate sereni. Non è un momento facile, questo, per nessuno, ma ansia paura e tensione indeboliscono tutto il nostro sistema, in particolare la risposta immunitaria. Serenità, equilibrio, positività ci aiuteranno ad affrontare meglio le difficoltà del momento, se sentite la necessità  rivolgetevi ad un medico specialista che potrà guidarvi in un percorso psico -fisico ideale

Praticate regolare attività fisica. Esistono programmi graduali e specifici che consentono di aumentare progressivamente il carico di lavoro, in modo che sia adeguato alla condizione ed alla sua evoluzione.

Anche un eccesso di attività fisica porta ad esaurimento , così come la sedentarietà, pertanto ciascuno di noi dovrà trovare nel giusto equilibrio la propria area confort, e da lì potrà partire per potere programmare un obiettivo sportivo, sempre con l’ aiuto di uno specialista, evitate il fai-da-te.

Alimentatevi correttamente. Quasi sempre chi soffre di questa sindrome non si alimenta in modo corretto, e non necessariamente ciò significa eccesso di cibo, spesso , anzi, a volte  si è sottoalimentati, mancano macro o micro nutrienti, la moda delle diateche ogni giorno vengono proposte, determina in molti soggetti un’ inadeguata corrispondenza al proprio stato fisico , che deve al contrario essere supportato in maniera adeguata a seconda della costituzione, dell’ attività, della risposta metabolica, della mappatura genetica, del sesso e dell’ età.

Terapia

Alcuni pazienti riferiscono benefici in caso di ricorso a terapie complementari o alternative, come la massoterapia , l’agopuntura( ma non solo, la Medicina Tradizionale Cinese offre diverse tecniche per ripristinare l’ equilibrio del nostro corpo), la chiropratica, lo yoga, lo stretching o l’autoipnosi. Ricordate che le terapie alternative, gli integratori alimentari e i rimedi naturali che affermano di poter curare la sindrome da fatica cronica sono molti, ma in alcuni casi potrebbero fare più male che bene.

Ognuno di noi potrà ricevere beneficio da un integratore o da un rimedio, ma non sempre ciò che fa bene ad un conoscente farà bene anche a noi.

Prima di iniziare una nuova terapia, tradizionale o alternativa, chiedete sempre consiglio al vostro medico, che saprà consigliarvi come alimentarvi, quale attività fisica sarà per voi adatta, come migliorare la qualità del sonno, quali rimedi utilizzare, quali tecniche saranno per voi adatte.

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